ABBANDONATI SENZA ALCUNA REGIONE!
La legge Sblocca Italia, con il
suo carico di devastazione e morte, come sappiamo, non è stata impugnata da
Pittella e dal Consiglio Regionale lucano. Alla scadenza del 10 gennaio
soltanto 6 regioni, tra cui le confinanti Puglia e Campania, hanno impugnato
vari articoli e commi della Sblocca Italia.
Il Presidente Pittella, forte di
alcuni “autorevoli” pareri, e supportato dalla maggioranza dei Consiglieri
regionali, ha ritenuto che la modifica di una sola parte dell'art. 38 della
legge Sblocca Trivelle fosse tranquillizzante, nonostante 65 comuni lucani
equivalenti al 52% della pololazione lucana, cioè la maggioranza, avessero
chiesto formalmente a Pittella ed al Consiglio regionale di impugnare la
Sblocca Italia. Deliberatamente, lui e la sua maggioranza PD, non hanno
rispettato la volontà della maggioranza dei lucani, decidendo così di non
rappresentare più la popolazione lucana.
Tuttavia il diavolo fa le
pentole, anzi le trivelle, ma non i coperchi.
Le Norme Integrative per i
giudizi dinanzi alla Corte Costituzionale pubblicate in G.U. 7/11/2008 n. 261,
all'art. 4, comma 3 consentono che “soggetti diversi” possano intervenire nel
ricorso principale proposto per la declaratoria di illegittimità costituzionale
di disposizioni legislative.
Naturalmente resta alla Corte il
compito di decidere se l'intervento di questi soggetti sia ammissibile oppure
no; e se è vero che fino a questo momento la giurisprudenza della Consulta è
stata piuttosto restrittiva nell'ammettere l'intervento di soggetti privi di
potere normativo, è anche vero che non era mai successo prima che una Regione
ignorasse totalmente la istanza della maggioranza dei suoi cittadini.
Dal Prof. Lucarelli abbiamo
ricevuto la disponibilità a presentare, in affiancamento al ricorso principale
presentato dalla Puglia o dalla Campania, un atto di intervento a sostegno
delle ragioni di incostituzionalità delle norme della legge Sblocca Italia nei
ricorsi presentati dalle altre Regioni, in modo da rafforzarne le critiche e
contribuire così a farla decadere.
Questa rimane, purtroppo, l'unica
strada che potrebbe permettere ai cittadini Lucani di far sentire la loro voce
dinanzi alla Corte Costituzionale.
Siamo consapevoli che qualcuno
potrà dire che è una iniziativa inutile, visto che il ricorso è già stato
presentato da altre Regioni, ma riteniamo che l'apporto qualificato del difensore
dei cittadini lucani può dare spunti di riflessione ulteriore e rafforzare gli
argomenti trattati da altri, oltre che rendere “visibile” la presenza di una intera
comunità abbandonata senza alcuna “regione”.
Siamo anche consapevoli che
l'intervento possa essere dichiarato inammissibile dalla Consulta, ma questo
risultato, lungi dal rappresentare una sconfitta, sarà la prova evidente che Pittella
ed il Consiglio Regionale sono venuti meno al loro dovere di rappresentare la
nostra comunità.
Per attuare questa iniziativa,
sostituendoci alla istituzione che per noi avrebbe dovuto farsene carico,
occorre sostenere una spesa di un certo impegno. E’ perciò indispensabile il
sostegno di tutti quelli che credono che valga la pena tentare anche questa
strada.
Ci rivolgiamo:
- a tutti i cittadini lucani che sono scesi in piazza alle
varie manifestazioni contro la legge Sblocca Italia;
- ai sindaci ed ai consiglieri comunali di quei comuni che hanno
deliberato per chiedere a Pittella di impugnare la legge Sblocca Italia, ai
quali chiediamo di devolvere, anticipando, un gettone di presenza;
- ai consiglieri comunali e regionali che avrebbero voluto
deliberare, per chiedere di impugnare, ma che non ci sono riusciti;
- a tutti i possessori di card carburanti che non intendono
più accettare l'elemosina in cambio di tumori;
- a tutti i comitati, associazioni, partiti non collusi con
il sistema chiediamo di affiancare il Comitato No Inceneritore in questa "autodifesa"
per dare mandato all'avvocato Prof.Lucarelli.
Un piccolo apporto di ciascuno
può consentire di raggiungere un risultato significativo destinato a questa
iniziativa. E’ possibile contribuire:
- tramite versamento/bonifico su IBAN IT66P0760105138284412584415 - Beneficiario Comitato No Inceneritore - Domenico Genchi
- tramite versamento su Postepay 5333 1710 1206 5724
- ai banchetti e centri di raccolta cittadini.
Fino alla trattazione del ricorso
nella udienza pubblica dinanzi alla Corte Costituzionale ci sarà modo e tempo,
con il sostegno e l'apporto di tutte le intelligenze e le forze sane della
Basilicata che si oppongono allo sfruttamento indiscriminato del territorio, di
promuovere incontri ed iniziative che spieghino a tutti cosa sta accadendo in
Basilicata da quando è iniziato lo sfruttamento petrolifero e quello che potrebbe
accadere se le norme della legge Sblocca Italia non dovessero essere annullate.
Grazie ai tanti coraggiosi che finora hanno contribuito a questa iniziativa.
Grazie Tommaso, Roberto, Mariangela, Francesco e Emilia, Silvia,
Lavinia, Angela, Mariella, Nicola, Antonio, Isabella, Ludovico,
Mariateresa, Titti, Francesco e Nicola Suriano, Fabrizio, Emilio, Pasquale, Michele, Pietro, Vincenzo, Emanuele.
Grazie ai tanti che stanno contribuendo con ricariche "anonime".
Grazie a chi si sta impegnando nella raccolta fondi sul territorio a diretto contatto con la gente.
Grazie a chi deciderà che ormai la misura è colma e che è arrivato il momento di difenderci da soli.
I ricorsi delle altre Regioni che hanno deciso di impugnare lo Sblocca
Italia, ai quali vorremmo affiancare il nostro, non sono stati ancora
pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, per cui abbiamo ancora oltre 20
giorni di tempo. Siamo ancora lontani dall'obbiettivo, ma possiamo
farcela!
DIFENDIAMO LA NOSTRA TERRA!