martedì 21 giugno 2016

CSS a Matera – Veleni a Km zero




 Il 24 maggio scorso, al Comune di Matera è stato depositato, dalla società DECOM Trasporti S.r.l., presso l’Albo Pretorio del Comune di Matera un progetto per la realizzazione di un “impianto preposto al recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi per la realizzazione di combustibile solido secondario (CSS) in un capannone dell’area industriale di La Martella - Matera”, per quantitativi annui che superano le 12.000 tonnellate.
Ricordiamo che il CSS, nobilmente descritto come Combustibile Solido Secondario, altro non è che immondizia urbana (frazione secca) ed altri tipi di rifiuto classificati come non pericolosi, semplicemente triturati e preparati per il successivo incenerimento.
Guarda caso, il cementificio alle porte di Matera chiede di poter bruciare nei propri forni fino a 60.000 tonnellate l’anno di CSS (42.000 in più di quanto già oggi è autorizzato a bruciare).
Quindi sempre più rifiuti nel già martoriato Borgo La Martella, sempre più CSS (rifiuti triturati) bruciati nei forni alle porte di Matera, sempre più fumi, metalli, diossine nell’aria che respiriamo. Un vero e proprio ciclo “velenifero” a km zero, nel quale guadagna chi non fa raccolta differenziata, guadagna chi “lavora” il rifiuto per farne CSS, guadagna chi incenerisce CSS, perde la popolazione che paga Tari sempre più alte, respira i fumi dei rifiuti inceneriti, mangia i prodotti agricoli contaminati.
Il Comitato No Inceneritore Matera, che lotta ormai da oltre tre anni per tentare di scongiurare l’aumento fino a 60.000 tonnellate/anno di CSS da bruciare nel cementificio, auspica che il Consiglio Comunale che giovedì 23 è chiamato ad esprimersi su una mozione presentata da 14 Consiglieri, e che riguarda proprio la realizzazione di questo impianto, ribadisca con decisione e senza equivoci “il diniego ad una qualunque nuova installazione di impianti per il trattamento rifiuti in territorio urbano o in prossimità dei borghi” e che finalmente si “mettano in campo tutte le iniziative per affermare un modello di gestione del ciclo dei rifiuti, all’interno di una nuova impostazione di economia circolare, che abbia come obbiettivo quello di rifiuti zero adottando pratiche di riduzione riuso e riciclo.”
E’ giunta l'ora di smetterla di giocare con la salute dei cittadini!